Camoscio appenninico
Rupicapra pyrenaica ornata
Classe: Mammiferi (Mammalia)
Ordine: Artiodattili (Artiodactyla)
Famiglia: Bovidi (Bovidae)
Dimensioni: la lunghezza è di 100 - 130 cm, l'altezza al garrese è di 70 - 80 cm, il peso è di circa 30 kg per i maschi e 27 kg per le femmine
Vita: 15 anni
Habitat: il camoscio appenninico è prevalentemente legato agli ambienti d'alta quota (1.200-2.000 m s.l.m.) caratterizzati da praterie e pareti scoscese; in inverno, quando la neve è abbondante, scende più a valle nel bosco.
Cosa mangia: è un erbivoro; particolarmente importante per la dieta, grazie alla ricchezza di proteine, è la comunità vegetale del Festuco-Trifolietum thalii.
Riproduzione: la stagione degli amori è a ottobre-novembre; in questo periodo i maschi ingaggiano delle spericolate lotte per potersi accoppiare con più femmine.
Piccoli: a maggio le femmine partoriscono un solo camoscetto.
Curiosità: se è allarmato il camoscio emette un tipico fischio di avvertimento.
Note: le corna, presenti in entrambi i sessi, sono molto sviluppate.
Il mantello estivo ha un colore marrone chiaro piuttosto uniforme, mentre in inverno assume una tipica e vistosa colorazione composta da fasce bianche, nere e brune a contrasto.
Nel Parco: grazie all'istituzione del Parco e ad un'attenta tutela, questo raro ungulato è stato salvato dall'estinzione.
Negli ultimi decenni la popolazione è aumentata in modo consistente, tanto da consentire, attraverso programmi di ricerca, la reintroduzione in altre aree protette dell'Appennino, da dove si era estinto in epoca storica.
Al Parco è presente sui monti della Camosciara, sul Monte Meta, sulle Mainarde, sul Monte Amaro, sul Monte Marsicano e sulle montagne che circondano la Val Canneto.
Data di compilazione scheda: ottobre 2018
Camoscio
(foto di: Marco Novelli)
Camosci
(foto di: Valentino Mastrella)