L'orso è un animale onnivoro, si nutre cioè sia di sostanze vegetali che animali, come testimonia la sua dentatura che presenta canini sporgenti tipici di un predatore e molari larghi e poco taglienti simili a quelli degli erbivori.
In realtà l'orso bruno marsicano si nutre per l'80% di vegetali e per il restante 20% di insetti e carcasse di animali.
L'alimentazione varia soprattutto in relazione alla disponibilità stagionale.
In primavera l'orso predilige vegetali erbacei costituiti principalmente da tarassaco, cicorie, angelica, carota selvatica, sedano dei prati, pimpinella, veccia, erba medica, trifoglio, graminacee, ecc.
In estate l'orso aumenta il consumo di frutta come ciliegia, pera selvatica, fragole, lamponi e bacche di ramno.
Carne ed insetti integrano l'alimentazione estiva.
In questa stagione, infatti, l'orso si ciba degli insetti, in particolare di formiche, che trova sollevando sassi e rompendo ceppi marci.
Altra risorsa importante nell'alimentazione dell'orso è rappresentata dagli alveari, non solo per gli insetti e per le loro larve, ma anche per il miele. In autunno l'orso trascorre gran parte del suo tempo ad alimentarsi cercando cibi con un elevato apporto calorico.
Durante questo periodo, detto di iperfagia, l'orso accumula il grasso indispensabile per superare il lungo inverno.
Alle femmine questo grasso è anche necessario per portare a termine la gravidanza ed allattare la prole.
Nelle stagioni di "pasciona" (abbondante fruttificazione del faggio), l'orso si ciba quasi esclusivamente del frutto di quest'albero, la faggiola, ricchissima di grassi e proteine.
In autunno la dieta comprende anche ghiande, mele, pere, sorbe e bacche di rosa selvatica.
I casi di predazione sugli ungulati selvatici sono molto rari ed avvengono solo in condizioni particolari; è più probabile che l'orso si cibi di animali morti per cause naturali o precedentemente predati da altri carnivori.
Lo stesso vale per gli equini e per i bovini, mentre può capitare che predi pecore, capre e galline.