Linee guida per la gestione delle aree pascolive del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, del SIC IT7110205 e della ZPS IT7120132
Come da contratto di ricerca del 9 luglio 2012, stipulato tra Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e Dipartimento di scienze e tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, integrato in data 14 febbraio 2013, è stato redatto il presente documento, finalizzato a fornire indicazioni gestionali delle aree pascolive in una porzione di territorio di competenza dell’Ente Parco, con particolare riferimento ai siti Natura 2000 IT7110205 “Parco Nazionale d’Abruzzo” (SIC) e IT7120132 “Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ed aree limitrofe” (ZPS).
Il programma della ricerca, in conformità al Regolamento del Parco e alle norme vigenti all’interno delle aree Natura 2000, è stato finalizzato alla stesura di indirizzi gestionali dei pascoli volti a:
- approfondire le conoscenze dei tipi di pascolo presenti nelle aree del Parco Nazionale d’Abruzzo;
- individuare linee e piani di gestione da applicare per consentire un uso sostenibile delle risorse naturali;
- mantenere gli equilibri ambientali in aree ad elevato valore naturalistico;
- mantenere le attività agrosilvopastorali estensive, anche attraverso il recupero e la gestione delle aree a prato permanente e a pascolo;
- regolamentare il pascolo, al fine di ridurre fenomeni di eccessivo sfruttamento del cotico erboso, consentendo la transumanza e la monticazione;
- mantenere e valorizzazione le diversità paesaggistiche;
- favorire il mantenimento e la valorizzazione delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali ed il mantenimento del patrimonio di edilizia rurale montana;
- conservare o migliorare la qualità foraggera delle cotiche, preservandone la biodiversità specifica;
- recuperare eventuali fitocenosi degradate;
- salvaguardare le formazioni vegetali di valore naturalistico;
- contenere l’avanzata del bosco;
- limitare le interazioni negative con la fauna selvatica.
Il programma di ricerca ha previsto le seguenti indagini e studi preliminari, con approfondimenti su 4 aree campione:
- classificazione tipologica dei pascoli sotto l’aspetto geobotanico (analisi floristica, analisi fitosociologica, identificazione degli Habitat di Natura 2000, ecc.) e redazione di cartografie specifiche;
- analisi della produttività, del valore pabulare e degli elementi di criticità ambientale delle aree a pascolo (studio di aspetti floristici, ambientali, foraggieri e gestionali);
- analisi delle tendenze dinamiche naturali con particolare attenzione ai processi di successione forestale e delle possibili evoluzioni ad opera dei sistemi di gestione;
- analisi degli attuali modelli di gestione dei sistemi zootecnici;
- analisi evolutiva dei sistemi zootecnici;
- verifica della disponibilità di strutture e infrastrutture per l’esercizio delle attività zootecniche;
- elaborazione di schede riguardanti l’attitudine delle aree, le tecniche di utilizzazione dei pascoli (modalità di pascolamento, calendario, carico, ecc.), animali adatti;
- analisi delle interazioni tra componenti della filiera delle produzioni animali e individuazione di modelli di creazione e sviluppo di nuove filiere produttive.
Per la redazione dello studio conoscitivo si è tenuto conto, oltre alla più recente bibliografia scientifica e tecnica d’interesse, dello statuto e del piano di gestione dell’Ente Parco, nonché delle “Linee guida per la redazione dei piani di gestione dei siti Natura 2000 nella regione Abruzzo”, redatte ai sensi dell’art. 4 del DPR 8 settembre 1997, n. 357, modificato dal DPR 12 marzo 2003, n. 120. Inoltre si è fatto riferimento al D.M. 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”, Pubblicato nella Gazz. Uff. 6 novembre 2007, n. 258 e alle ss.mm.ii.
L’obiettivo generale del programma di ricerca è stato quello di individuare tecniche di pascolamento e di gestione del sistema agro-zootecnico tali da poter mantenere gli habitat e le specie presenti nei due siti di interesse comunitario in uno stato di soddisfacente conservazione, in accordo con l’Art. 6 della Direttiva Habitat.
Gli obiettivi specifici individuati dallo studio verranno quindi realizzati attraverso la definizione di strategie, azioni ed interventi di conservazione e gestione, incentrati sulla salvaguardia di habitat e specie d’interesse comunitario e coniugati con la valorizzazione sostenibile dell’area.
L’approccio adottato ha posto particolare attenzione allo sforzo di campo, mirato alla verifica e all’aggiornamento del quadro conoscitivo di tipo naturalistico, soprattutto per le specie d’interesse, al fine di delineare le opportune misure e strategie di conservazione.