La Natura
Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise rappresenta una delle rare zone dell'Europa Occidentale dove, nelle vaste foreste di faggio che ammantano i monti o nelle alte praterie rupestri, è ancora possibile imbattersi in animali come l'Orso marsicano, il Camoscio d'Abruzzo, il Lupo, il Cervo, il Capriolo e l'Aquila reale.
Molte altre specie di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci rappresentano altrettante rarità tanto da essere inserite nella "Lista Rossa" degli animali d'Italia, o sottoposte a tutela internazionale dalla Direttiva Habitat o dalla Convenzione di Washington (CITES).
Altrettanto importante è la Flora del Parco con oltre 2000 specie, tra cui rarità assolute come il Giaggiolo della Marsica o la Scarpetta di Venere, che trovano nelle radure e negli anfratti del Parco l'ultimo rifugio.
Lungo i sentieri consentiti, è possibile seguire il volo silenzioso dell'Aquila reale, oppure imbattersi facilmente con Cervi, Caprioli e, con un po' di fortuna, con l'affascinante Lupo appenninico o con l'elusivo Orso bruno marsicano, vero gigante della fauna del Parco e simbolo incontrastato della natura protetta. All'inizio della stagione autunnale le valli risuonano dei cupi richiami dei cervi in amore e nelle prime ore del mattino di fine settembre, nel suggestivo scenario di Lago Vivo, è possibile assistere all'emozionante raduno di centinaia di individui, tra le violente e aspre contese dei maschi per la conquista degli harem. L'avifauna è ben rappresentata, con 230 specie censite, tra cui primeggiano i falconidi con l'Aquila reale, il falco pellegrino ed altri interessanti rapaci diurni come lo Sparviero, il maestoso Astore, il raro Lanario e, tra i rapaci notturni, il rarissimo Gufo Reale. E' soprattutto l'elevata diversità ambientale che crea le condizioni per una grande varietà faunistica rappresentativa degli ecosistemi forestali, acquatici, delle aree arbustive e delle praterie culminali. Spesso, a torto, viene trascurata la cosiddetta fauna minore ma, attraverso studi e ricerche si sono potute annoverare oltre 5000 specie di invertebrati, tra molluschi, anellidi e insetti.
La caratteristica prevalente della vegetazione è data dalle foreste che conservano una grande estensione dando al Parco una connotazione unica; a seconda dell'altitudine e del substrato geologico, possiamo trovare, tra gli 800 e i 1200 metri di quota, grandi estensioni di querceti prevalentemente a Quercus cerris (Cerro) su terreni argilloso-arenacei; oltre i 1000 metri prevalgono vasti boschi di faggio che spesso raggiungono i piani sommatali, fino a 1800 metri s.l.m., dove lasciano il posto alle praterie culminali. Sia nelle cerrete che nelle più diffuse faggete abbondano altre specie arboree che rendono più pregevoli e colorati gli ecosistemi forestali, come in particolare l'Acero di Lobel, l'Acero montano, l'Acero opalus, l'Acero obtusatum che nella colorazione autunnale spicca per il bel rosso carminio delle foglie, il Tiglio, il Tasso, l'Agrifoglio, il Sorbo montano, il Sorbo degli uccellatori dalle vistose bacche rosse, il Carpino bianco, il Melo selvatico, il robusto Biancospino che borda vecchi coltivi abbandonati con efflorescenze dal bianco candore; nelle balze della Camosciara si abbarbicano impenetrabili boschetti del prezioso Pino mugo, relitto delle ultime glaciazioni.
In varie circostanze ci si può imbattere in alberi secolari, veri patriarchi della natura, simboli delle antiche foreste primigenie, quasi del tutto scomparse in Italia e in Europa. E' in questi luoghi incontaminati che troviamo il Picchio Dorsobianco che cerca il suo habitat migliore nelle foreste secolari, dove i tronchi marcescenti rappresentano i luoghi ideali di nidificazione e di alimentazione. Questo piccolo volatile è considerato un importante indicatore dello stato di salute e di naturalità degli ecosistemi boschivi. Inoltre in questo comprensorio, così ampio e diversificato, ha potuto svilupparsi una ricchissima varietà floristica, di cui sono state censite oltre 2000 specie di piante superiori, molte delle quali endemiche e rare tra cui il Giaggiolo marsicano (Iris marsica), la Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), meravigliosa e rara orchidea, il Pino nero (Pinus nigra var. Villetta Barrea), un endemismo, "parente" dell'alpino pino nero austriaco, specializzatosi a vivere nell'Alto Sangro, dopo il ritiro dei ghiacciai verso nord.
La flora è stata ed è oggetto di studio da parte di ricercatori di tutto il mondo.
Oltre alle piante superiori sono state documentate e studiate 342 specie di funghi, 57 di microfunghi, 151 di licheni, 174 di muschi, 80 di alghe, 36 di epatiche.
Orsi, lupi, camosci, cervi, caprioli e aquile
Area Ramsar - Lago di Barrea
Riserve statali Feudo Intramonti e Colle Di Licco
Aree importanti per l'avifauna (IBA)
La strategia nazionale per la biodiversità
Zona di protezione esterna (ZPE)