Il fenomeno degli orsi confidenti/problematici nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sembra essere recente come sembrano recenti le attività di gestione per limitarne o controllarne il problema.
In realtà non è così. In passato l'orso era legalmente abbattuto e di conseguenza gli individui più problematici venivano rimossi, e ovviamente questo aveva degli effetti sul comportamento degli animali rendendoli più schivi.
Nell’agosto 1877 il Sindaco di Pescasseroli inviava alla Direzione delle Regie Cacce e Pesche il seguente telegramma:
“Chiedesi licenza uccidere orsa figliata bosco Difesa resa nociva causa continua strage vaccine”.
Sulla base della richiesta del Sindaco si disponeva:
“Mandi due Cacciatori Reali a Pescasseroli per vedere se possibile con l’aiuto delle guardie locali scacciare orsa da località dove si dice fa strage di vaccine. Se poi tale risultato non fosse possibile, i cacciatori uccidano orsa e facciano ogni diligenza prender orsacchiotti vivi”.
Il primo caso di orso confidente documentato nel Parco al risale al 1994.
Una giovane orsa Fp-07 meglio nota con il nome di Yoga frequentava i cassonetti e i campeggi della Camosciara e su di essa furono sperimentate le prime tecniche di gestione.
Come prima cosa vennero rimossi i cassonetti dei rifiuti e allestiti punti di alimentazione artificiali con l'obiettivo di tenerla lontana dalle persone, ma senza successo.
Si tentò, pertanto, di traslocare l'animale nella speranza che in un altro ambiente potesse modificare i comportamenti confidenti.
L’animale venne spostato in Cicerana ma fece ritorno in Camosciara dopo appena 5 giorni.
el 1995 e 1996 l’orsa venne monitorata attraverso la radiotelemetria ma non venne messo in atto nessun programma gestionale.
Nel 1997, dopo diversi episodi presso alcuni campeggi e centri abitati, l’Ente Parco decise di rimuoverla e di metterla in cattività nel Centro Visita di Pescasseroli.
Successivamente l’orsa fu trasferita nell’area faunistica di Villavallelonga.
Purtroppo Yoga riuscì a scappare e dopo circa una settimana fece ritorno nel cuore del Parco, in Camosciara.
Nel 1998, ebbe inizio il primo programma reattivo: monitoraggio e interventi di dissuasioni nelle aree critiche (centri abitati e campeggi)
Complessivamente vennero attuate 15 azioni di dissuasione con l’utilizzo di un fucile con proiettili di gomma.
L’orsa mostrava una certa reattività sia al faro che alle persone e iniziò ad avere un comportamento più elusivo e notturno.
Durante l’estate del 1999, penetrò all’interno di una roulotte momentaneamente vuota e il Parco, un po’ spaventato da questo episodio, e temendo che si potesse ripetere con all’interno delle persone, decise di rimettere in cattività l’orso.
A fine estate dello stesso anno, un nuovo orso cominciò a manifestare comportamenti confidenti.
Anche con questa femmina Fp-06, meglio conosciuta con il nome di Serena, si tentò la traslocazione.
In questo caso l’orsa cominciò un comportamento esplorativo verso l’esterno dell’area protetta e, arrivata nei pressi dell’autostrada, l’Ente fu costretto a recuperarla e riportarla nel territorio del Parco.
A partire dal 2000 l’orsa comincia a fare numerosi danni a pollai e apiari e vennero sperimentate per la prima volta nel Parco misure di prevenzione come ad esempio le recinzioni elettrificate.
Si cominciò anche con un programma di dissuasione attraverso l’utilizzo di un collare che produceva scariche elettriche (che aveva dei buoni effetti sull’animale ma dei limiti nella durata delle batterie) e le pallottole di gomma.
Nel 2002, durante una notte, in un periodo critico per il Parco, in cui i tre quarti del personale della sorveglianza del parco non era più in servizio, venne ritrovato il radio collare tagliato, ma nessun resto dell’orsa.
Queste prime esperienze sono state importanti per l’Ente Parco, sebbene l’epilogo non sia stato felice per entrambe le orse.
Si è potuto rilevare che:
- l’alimentazione supplementare (supplemental feeding) non ha avuto effetto; le traslocazioni si sono dimostrate fallimentari;
- la prevenzione, che ha effetti positivi, deve essere estesa anche alle zone limitrofe;
- la dissuasione, in assenza di tutte le altre componenti, può avere degli effetti immediati e temporanei;
- un orso confidente è un orso più vulnerabile e più esposto ai pericoli.
Nei prossimi post vi aiuteremo a conoscere gli orsi confidenti e vi racconteremo di quello che l’Ente ha messo in campo.
#appuntamentorsi 8
Pubblicato su Facebook il 6 ottobre 2017