La strategia nazionale per la biodiversità
"Per diversità biologica o biodiversità s'intende la variabilità fra tutti gli organismi viventi, inclusi ovviamente, quelli del sottosuolo, dell’aria, gli ecosistemi acquatici e terrestri, marini ed i complessi ecologici dei quali loro sono parte; questa include la diversità all'interno di specie, tra specie ed ecosistemi." (CBD, Rio de Janeiro 1992)
Nel 2010 l'Italia si è dotata di una Strategia Nazionale per la Biodiversità a seguito di un percorso partecipato e condiviso fra i diversi attori istituzionali, sociali ed economici interessati, che si sono impegnati a lavorare insieme per fermare il declino della biodiversità.
La Strategia e la sua revisione intermedia fino al 2020, costituiscono uno strumento di integrazione delle esigenze di conservazione ed uso sostenibile delle risorse naturali nelle politiche nazionali di settore, in coerenza con gli obiettivi previsti dalla Strategia Europea per la Biodiversità.
La Struttura della Strategia è articolata su tre tematiche cardine:
- Biodiversità e servizi ecosistemici
- Biodiversità e cambiamenti climatici
- Biodiversità e politiche economiche
Gli Obiettivi Strategici
In relazione alle tre tematiche cardine, l'individuazione dei tre obiettivi strategici, fra loro complementari, deriva da una attenta valutazione tecnico-scientifica che vede nella salvaguardia, nel recupero dei servizi ecosistemici e nel loro rapporto essenziale con la vita umana, l'aspetto prioritario di attuazione della conservazione della biodiversità.
Obiettivo strategico 1
Entro il 2020 garantire la conservazione della biodiversità, intesa come la varietà degli organismi viventi, la loro variabilità genetica ed i complessi ecologici di cui fanno parte, ed assicurare la salvaguardia e il ripristino dei servizi ecosistemici al fine di garantirne il ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano.
Obiettivo strategico 2
Entro il 2020 ridurre sostanzialmente nel territorio nazionale l'impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, definendo le opportune misure di adattamento alle modificazioni indotte e di mitigazione dei loro effetti ed aumentando le resilienza degli ecosistemi naturali e seminaturali.
Obiettivo strategico 3
Entro il 2020 integrare la conservazione della biodiversità nelle politiche economiche e di settore, anche quale opportunità di nuova occupazione e sviluppo sociale, rafforzando la comprensione dei benefici dei servizi ecosistemici da essa derivanti e la consapevolezza dei costi della loro perdita.
Le aree di lavoro
Il conseguimento dei tre obiettivi strategici viene affrontato nell'ambito di quindici aree di lavoro:
- Specie, habitat, paesaggio;
- Aree protette;
- Risorse genetiche;
- Agricoltura;
- Foreste;
- Acque interne;
- Ambiente marino;
- Infrastrutture e trasporti;
- Aree urbane;
- Salute;
- Energia;
- Turismo;
- Ricerca e innovazione;
- Educazione, informazione, comunicazione e partecipazione;
- L'Italia e la biodiversità nel mondo.
In ogni area di lavoro vengono illustrate le principali "minacce" per la biodiversità, l'individuazione degli "obiettivi specifici" e delle "priorità d'intervento".
Puoi scoprire di più sulla biodiversità e sulla strategia nazionale ai seguenti link del sito del Ministero dell'Ambiente:
Scopri la biodiversità
Strategia nazionale per la biodiversità
Network nazionale biodiversità
Breve guida alla strategia nazionale per la biodiversità (2,2Mb)
(Fonte: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del mare e del Territorio)

Biodiversità
(foto di: PN Abruzzo)

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