L’orsa Peppina (F1.99) è stata catturata per la prima volta il 03/08/2012 dallo staff del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) al fine di munirla di un radiocollare VHF presso Scanno, mentre era intenta ad entrare in un pollaio.
L’orsa, che già da qualche tempo aveva mostrato scarsa diffidenza nei confronti dell’uomo ha frequentato la Valle del Sagittario e del Giovenco fino a tutto il mese di settembre 2012 per poi far perdere le sue tracce.
Il 05/10/2012, l’orsa è stata fototrappolata nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio (RNRMGAG) e da subito è stata attivata una stretta collaborazione tra la Riserva stessa, il PNALM e il Parco Nazionale della Majella (PNM) al fine di monitorare e seguire i suoi spostamenti.
Il suo primo inverno nel suo nuovo territorio, Peppina lo ha trascorso nelle valli della RNRMGAG ed è il primo caso dimostrato di svernamento di una femmina di Orso bruno marsicano al di fuori del PNALM.
Con l’arrivo dell’orsa Peppina, sono arrivati anche i primi danni.
Nel 2012 sono stati soltanto 3, tutti presso apiari, nel 2013 sono più che raddoppiati e si sono cominciate a verificare le prime incursioni presso i pollai con conseguente avvicinamento ai centri abitati.
È nel 2014 che i danni presso le strutture antropiche sono aumentate sensibilmente nel territorio del PNM e soprattutto in quello del Comune di Pettorano sul Gizio, dove se ne sono verificati ben n.52, causati da almeno 3 individui diversi, oltre a Peppina.
Uno di questi tre orsi è quello che poi verrà ucciso a settembre 2014.
La RNRMGAG e il PNM al fine di arginare e gestire al meglio il fenomeno, nuovo per questi territori, hanno attivato diverse iniziative, anche in collaborazione con le Associazioni: campagne di informazione verso la cittadinanza, incontri pubblici, la distribuzione di recinzioni elettrificate e la dissuasione.
L’insieme di queste iniziative hanno dato il loro frutto, tanto è vero che nel 2015, 2016 e 2017 il numero dei danni è sceso drasticamente, lì dove i pollai sono stati messi in sicurezza, questo ha avuto come conseguenza l’ ampliamento del raggio di azione dell’orsa Peppina che si è spinta fino alle periferie di Sulmona ed Introdacqua.
Una delle condizioni fondamentali per la gestione degli orsi “confidenti/problematici” è l’attuazione delle misure di dissuasione previste nel protocollo Orsi confidenti redatto nell’ambito del progetto Life “Arctos”.
Il presupposto per attivare le misure del Protocollo è che l’orso abbia il radiocollare.
Purtroppo, nel luglio del 2013, il collare di Peppina ha smesso di funzionare e si è messo in moto l’iter burocratico e operativo al fine di munire l’orsa di un nuovo radiocollare.
Non senza alcune difficoltà (autorizzazioni per le catture fuori PNALM e il caso “Daniza”) si è riusciti a costituire una squadra di cattura mista, guidata dallo staff del PNALM insieme a gli operatori della RNRMGAG e PNM, che dopo vari tentativi, il giorno 03/03/2015, presso un sito di cattura allestito nel territorio del Comune di Pettorano sul Gizio, è riuscita a catturare l’Orsa Peppina e dotarla di un nuovo radiocollare GPS/VHF.
Tale collare è stato utile al fine di monitorare l’orsa nei suoi spostamenti e per mettere in campo le azioni di dissuasione, purtroppo tutto questo è stato possibile solo fino a tutto il mese di settembre 2015 quando il collare si è rotto.
Finalmente il 14/09/2016 l’orsa Peppina è stata di nuovo catturata sempre nel territorio del Comune di Pettorano sul Gizio e munita di un nuovo radiocollare il quale ha funzionato fino al mese di febbraio dell’anno successivo.
I dati e le conoscenze acquisite, hanno un notevole valore, in quanto un lavoro del genere non era mai stato effettuato prima su un esemplare di femmina adulta fuori dal PNALM.
Il nuovo radiocollare ha permesso di conoscere, attraverso gli spostamenti giornalieri, come l’orsa Peppina utilizza questi “nuovi” territori, verificando inoltre che nel periodo in cui è stata monitorata non è più tornata nel PNALM, scegliendo stabilmente i territori ricompresi della RNRMGAG, PNM e le relative zone di interconnessione.
Dal 2014 al 2017, nel periodo degli amori, è stata avvistata più volte in compagnia di uno o più maschi, ma ad oggi, purtroppo, non si hanno notizie di cucciolate.
Ciò nonostante, la presenza stabile di un orsa fuori dal territorio del PNALM lascia ben sperare per la sopravvivenza della specie ed è un segnale molto importante, in quanto le femmine tendono ad essere molto legate al territorio d’origine.
Così come è successo per Peppina, di occupare nuovi territori, ci auguriamo in futuro che possa accadere anche per altre femmine, in modo da ampliare stabilmente l’areale della specie, unica speranza per la sopravvivenza dell’Orso bruno marsicano.
Ringraziamo la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio per questo articolo.
#appuntamentorsi 22
Pubblicato su Facebook il 12 gennaio 2018