Monitoraggio
Tra le attività di gestione, per la tutela dell'Orso bruno marsicano, il monitoraggio della popolazione ha avuto sempre una parte rilevante
Dalle tradizionali tecniche di rilevamento su campo, come ad esempio la ricerca di segni di presenza
(peli, escrementi ed impronte), il rilevamento delle piste su neve, la radiotelemetria e il fototrappolaggio, sono state messe a punto, negli ultimi anni tecniche aggiuntive, come la conta delle femmine con i piccoli e il monitoraggio genetico, che vengono ripetute nel Parco in modo standardizzato da circa dieci anni, fornendo informazioni molto interessanti e dati confrontabili sulla stima di popolazione e sulla sua capacità riproduttiva.
Il monitoraggio genetico viene effettuato nel territorio del Parco e delle sue zone limitrofe, costituite in larga parte dalla ZPE
(Zona di Protezione Esterna) da oltre 10 anni, con un intervallo di circa 3 anni tra un campionamento e l'altro: il primo tentativo di stima della popolazione con questa metodica risale infatti al 2004, nel 2008 è stato condotto uno studio pilota in un'area campione, mentre nel 2011 e nel 2014 il campionamento è stato esteso a tutto il Parco e alle aree limitrofe grazie al contributo del Progetto Life ARCTOS.
Essenziale per la messa a punto del protocollo e per l'accuratezza delle stime finali sono stati il lungo lavoro condotto con gli animali radiocollarati e le collaborazioni con gli istituti di ricerca in particolare con il
Dip. di Biologia Animale e dell'Uomo - Sapienza Università di Roma sottola supervisione del Prof. Luigi Boitani e del Dott. Paolo Ciucci.
Per una popolazione ridotta numericamente e con una bassa variabilità genetica, il monitoraggio genetico rappresenta ad oggi, in assoluto, la tecnica più importante.
Questa tecnica si basa sulla raccolta di campioni di pelo che vengono poi sottoposti ad analisi genetica per l'individuazione dei singoli genotipi.
Per la raccolta dei campioni di pelo sono state utilizzate contestualmente diverse metodiche che si sono affiancate nel corso del tempo e che hanno permesso di aumentare la copertura campionaria della popolazione di orso e incrementare le probabilità di cattura individuali, entrambe condizioni necessarie per ottenere stime affidabili e precise tramite modelli di cattura-ricattura in popolazioni di così ridotte dimensioni.
Le analisi genetiche sono state realizzate presso il WGI
(Wildlife Genetics International, B.C. Canada), laboratorio specializzato nell'analisi di campioni non-invasivi di orso.
In base a un insieme ideale di marcatori già selezionati nel 2011, sono stati utilizzati 11 marcatori(oltre al sesso) per l'individuazione dei genotipi individuali; 9 di questi marcatori sono in comune con il laboratorio di genetica dell'ISPRA che è l'Istituto italiano di riferimento.
In alcuni casi di difficile interpretazione si è fatto ricorso ad un ulteriore marcatore (G10P) anch'esso in comune tra i due laboratori.
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