Leggende e miti popolari
In un'epoca lontanissima, dalle selve italiche alla taiga del nord Europa, da Gibilterra fino all'estremo oriente, l'antica presenza dell'orso ha fortemente influenzato la fantasia dell'uomo.
L'essere poderoso che si nasconde in luoghi selvaggi con fattezze che talvolta ricordano quelle umane, lo spirito animale che può manifestarsi ostile o benevolo (simbolo di esuberanza guerriera per gli uomini e auspicio di fecondità per le donne), ha permeato l'immaginario dell'uomo antico.
Quasi alla stregua del toro, dell'aquila, del leone, l'orso entra quindi a far parte di quel pantheon di esseri magici, tra l'animale, l'umano e il divino, che accompagnano l'esistenza dell'uomo, stimolandone la fantasia e le capacità creative.
Con lo sviluppo delle civiltà, dall'oriente all'occidente, i miti, le religioni, i racconti attraversano i millenni. L'orso è spesso presente nella mitologia, nei poemi classici, nella favolistica e nelle storie bibliche. Callisto, ninfa dell'Arcadia e compagna di caccia della dea Artemide, sebbene votata alla castità, generò un figlio con Zeus: Arcade.
Per punire questa trasgressione gli dei la trasformarono in orsa. Ma Zeus trasportò Callisto e suo figlio Arcade in cielo e ne fece due costellazioni: l'Orsa Maggiore e l'Orsa minore.
Proprio in memoria di questo mito, le fanciulle di Atene, prima di contrarre matrimonio dovevano prestare servizio nel culto di Artemide Brauronia col nome di arktoi.
L'orso compare anche nella Bibbia, ad esempio nell'episodio che ha come protagonista il profeta Eliseo, che impaurì gli abitanti di Bethel, adoratori di un vitello d'oro, con due orsi miracolosamente apparsi dalla foresta (Secondo Libro dei Re 2:1-15).