Raganella italiana
Hyla intermedia (Boulenger, 1882)
Classe: Anfibi (Amphibia)
Ordine: Anuri (Anura)
Famiglia: Ilidi (Hylidae)
Riconoscimento: La raganella italiana si differenzia facilmente da tutte le altre specie di anuri del nostro paese, tranne le altre raganelle, per il colore verde brillante uniforme dorsale, che talvolta può essere addirittura blu o viola. Il ventre è biancastro nettamente demarcato da una linea di colore dal grigio al beige; dall'occhio si diparte una evidente striscia nera laterale che si prolunga fino all'inserzione dell'arto inferiore e la forma delle zampe slanciate con le dita lunghe e terminanti con una ventosa ventrale. La lunghezza è di circa 4-5 cm. Le altre tre specie di raganelle presenti nel nostro paese sono geograficamente vicarianti e tutte assenti dal PNALM. I girini della raganella si riconoscono per la grande distanza tra i due occhi e per la cresta dorsale estesa ampiamente fino al capo.
Biologia ed ecologia: A differenza degli altri anuri del Parco, si arrampica sulla vegetazione utilizzando le zampe con dita a ventosa apicali. Ha vita prevalentemente terrestre e si reca in acqua solo nella fase della riproduzione. È difficilmente riscontrabile al di fuori del periodo riproduttivo. Anche in acqua si può arrampicare sulla vegetazione igrofila ed è particolarmente legata ad ambienti di stagni, piccole paludi e canali. Può anche riprodursi in invasi artificiali o abbeveratoi- fontanili, purché vi sia della vegetazione acquatica. Il maschio possiede un sacco vocale sotto la gola che, gonfiato, raggiunge quasi la grandezza del corpo. I maschi formano cori e richiamano le femmine emettendo un canto baritonale che si ode da lunghe distanze. L’amplesso è ascellare e la fecondazione esterna. Le femmine depongono alcune centinaia di uova. Cattura insetti terrestri al suolo e dalla vegetazione su cui si arrampica, soprattutto ditteri (mosche, zanzare e moscerini) e lepidotteri. I girini sono onnivori e sono predati da insetti acquatici, altri anfibi adulti e natrici. La riproduzione avviene a fine primavera in invasi d'acqua (pozze temporanee, laghi, canali, fiumi a corrente lenta). Sono animali molto attivi e scattanti e si nascondono prontamente nel fango o tra la materia vegetale del fondo al primo pericolo percepito. Possiedono, infatti, una buona vista e captano in modo efficace le vibrazioni dell'acqua.
Fattori di minaccia: Hyla intermedia è tutelata da leggi regionali in tutti e tre i settori del PNALM. È una specie abbastanza comune, ma nel Parco non così diffusa né abbondante. In generale, i rischi di conservazione maggiori riguardano la trasformazione di piccole zone umide per motivi agricoli; l’inquinamento delle acque; la riduzione della vegetazione igrofila che costeggia gli stagni e gli altri corpi idrici; la pulizia in periodo estivo degli abbeveratoi. Tutto ciò vale in particolare nei settori di fondovalle o nelle zone più calde dei versanti meridionali del Parco, dove è maggiore la presenza antropica. Tuttavia, nel Parco non sono state individuate particolari minacce, anche se la specie può risentire negativamente della perdita di habitat dovuta ad inquinamento delle acque e sfruttamento delle stesse per uso agricolo, soprattutto in pianura.
Curiosità: Un tempo si diceva che il canto delle raganelle preannunciava la pioggia.
Nel Parco: La raganella italiana è endemica dell’Italia peninsulare. È una specie abbastanza termofila e quindi è presente nel Parco soprattutto nei settori laziali e molisano, e in quello abruzzese nei fondivalle, da 520 a 1622 m s.l.m. La raganella italiana era segnalata storicamente in 14 siti, di cui solo 2 sono stati confermati. Nel corso dei due anni di monitoraggio sono state aggiunte 14 nuove segnalazioni. È stata rinvenuta in numerose tipologie di corpi idrici, quali laghetti, fontanili, pozze temporanee, vasconi artificiali e fontane all’interno di giardini privati, ma tutti caratterizzati da acque ferme. Rispetto ad altri anuri è poco avvistata all’interno del PNALM e questa scarsa presenza potrebbe essere dovuta in parte alla sua spiccata termofilia, come si evince dalla maggiore distribuzione nei versanti esposti a sud e comunque a quote minori, e in parte al suo carattere elusivo. Il monitoraggio, al crepuscolo o di notte, può essere utile per rilevare la presenza al canto.
Raganella italiana giovane
(foto di: Diego Reggianti)
Raganella italiana maschio adulto in canto
(foto di: Diego Reggianti)
Uova di Raganella italiana
(foto di: Leonardo Vignoli)
Larva di Raganella italiana
(foto di: Valentina Rovelli)
Raganella italiana - Distribuzione e Presenza nel Parco
(foto di: Bologna et al.)