Classe: Mammiferi (Mammalia)
Ordine: Erinaceomorpha (Erinaceomorpha)
Famiglia: Erinaceidi (Erinaceidae)
Dimensioni: il corpo è raccolto e tozzo ed è coperto di aculei sulle regioni dorsali, mentre le restanti parti sono rivestite di peli. Lunghezza 20-30 cm, coda circa 2,5 cm. I maschi tendono ad essere più pesanti, ma entrambi i sessi mostrano marcate variazioni stagionali del peso, tra 500-600 g all’inizio della stagione attiva fino a 1000-1200 g in autunno.
Vita:
la vita media è di circa 3 anni, l’età massima sembra essere 6-8 anni. Durante i mesi invernali (fra ottobre ed aprile), il riccio è solito cadere in
letargo: tale operazione risulta però piuttosto rischiosa per l'animale, in quanto nel caso in cui esso non abbia accumulato una quantità di grasso corporeo sufficiente nel corso della bella stagione, potrebbe morire per
inedia.
Habitat:
il Riccio frequenta un’ampia gamma di ambienti, sia aperti che ricchi di vegetazione. Sono molto comuni nelle aree suburbane e rurali, abbondanti in orti e giardini. Preferiscono i margini dei boschi decidui o misti ricchi di sottobosco e le zone cespugliate. Durante il giorno riposa nascosto nei nidi, tra le radici degli alberi, sotto i rovi e le foglie cadute o altri detriti vegetali, mentre la notte esce alla ricerca di cibo, percorrendo tragitti sempre uguali.
Cosa mangia: il Riccio per la varietà di alimenti che assume, risulta essere onnivoro. La dieta comprende
insetti, molluschi, lombrichi, ranocchie, lucertole, piccoli mammiferi, soprattutto topi, nidiacei. In caso di necessità, i ricci mangiano anche ghiande, bacche, frutta ed altro materiale di origine vegetale.
Riproduzione: il periodo riproduttivo si estende tra marzo-aprile e agosto e comprende generalmente un solo parto. La
gestazione dura 30-35 giorni e la femmina partorisce tra aprile e settembre tra 2 e 10 piccoli.
Piccoli: alla nascita i piccoli sono ciechi e nudi, con spine embrionali bianche che solo nell’ultima muta (entro 18 mesi) vengono sostituite da spine adulte longeve. Nascono con un peso di 10- 25 g. Dopo circa sei settimane essi sono completamente indipendenti e si allontanano dalla madre.
Curiosità: possiedono un alto grado di immunità al veleno delle vipere. Tollerano molto bene alcune sostanze chimiche naturali di cui sono dotate alcune loro prede (come la cantaridina di alcuni insetti), ma anche veleni artificiali come il cianuro e l’arsenico.
Note:
la specie è protetta a livello nazionale dalla L. 157/92. A livello internazionale, è inclusa nell’Allegato III “Specie di fauna protette” della Convenzione di Berna. Nella Lista Rossa dell’IUCN è inserita nella categoria LR/lc.
Data di compilazione scheda: Aprile 2018