Rospo smeraldino
Bufotes balearicus (Boettger, 1880)
Classe: Anfibi (Amphibia)
Ordine: Anuri (Anura)
Famiglia: Bufonidi (Bufonidae)
Riconoscimento: Presenta una livrea dai toni verde argento, decorata da macchie verde brillante, maggiormente evidenti nelle femmine. L’iride è verde metallizzato e la pupilla è orizzontale. Mostra dimorfismo sessuale, con dimensioni maggiori nelle femmine. È facilmente riconoscibile da quello comune (con cui condivide le grandi ghiandole paratoidi sopra gli occhi) per la colorazione peculiare. Non è confondibile con altri anuri.
Biologia ed ecologia: Il rospo smeraldino è una specie legata ad ambienti pionieri, vale a dire ambienti neoformati o temporanei, o anche in situazioni più marginali come substrati argillosi o sabbiosi. La riproduzione e lo sviluppo sono simili a quelle del rospo comune, ma il periodo riproduttivo è più avanzato in primavera. Gli ambienti acquatici usati per la riproduzione sono spesso piccole pozze temporanee, anche salmastre nelle zone costiere, ovvero piccoli ruscelli a lento scorrimento e bacini artificiali. Le uova sono deposte a migliaia in lunghi cordoni gelatinosi e i girini sono bruno scuri e si differenziano poco da quelli della specie congenere. Lo sviluppo è rapido grazie alle temperature relativamente elevate raggiunte dall’acqua degli ambienti temporanei che la specie colonizza. I maschi, provvisti di sacca vocale, si disputano i territori ed invitano le femmine all’accoppiamento emettendo diverse e complesse vocalizzazioni.
Fattori di minaccia: Lo stato di conservazione di questa specie nel nostro paese è poco noto. Sembra più abbondante e diffuso nelle aree planiziali padane, ed anche nelle zone costiere dei due versanti peninsulari, sebbene anche qui con popolazioni frammentate. Nelle regioni appenniniche le popolazioni note sono poche e il loro stato di conservazione non è valutabile. I fattori di minaccia sono gli stessi del rospo comune, ma soprattutto la distruzione di piccole aree umide in zone bene esposte al sole e lungo le valli fluviali e le uccisioni durante le migrazioni riproduttive. Il Rospo smeraldino è protetto da Leggi regionali anche nel territorio del Parco; è elencato in appendice II della Convenzione di Berna e appendice IV della Direttiva Habitat (92/43/CEE).
Curiosità: La classificazione di questa specie è discussa. Il Rospo italiano e il Rospo calamita (non presente in Italia) hanno molte caratteristiche in comune, per questo alcuni studiosi hanno inserito queste due specie nel genere Epidalea (o Pseudoepidalea). Il Rospo italiano o appenninico (Bufotes balearicus), veniva prima attribuito a Bufotes viridis. Adesso, viene considerato specie a sé stante, anche se morfologicamente e comportamentalmente identico al primo (Stock 2008). Il rospo smeraldino si distingue per il suo canto: è in grado di emettere un richiamo piuttosto forte, simile al trillo dei grilli, e i maschi in riproduzione tendono a "cantare" in gruppi numerosi come le rane verdi.
Nel Parco: I rospi smeraldini sono un complesso di specie, distribuito in Nord Africa, Europa ed in Asia centrale. Nel nostro paese sono presenti ben quattro specie di questo complesso tassonomico, ma solo B. balericus è ampiamente distribuito nell’Italia continentale, peninsulare e in Sardegna, mentre altre specie sono presenti in Sicilia, a Lampedusa e in Friuli. La sua presenza era segnalata in letteratura in soli tre siti del PNALM, uno nel versante laziale e due in quello abruzzese. Anche se la presenza della specie non è stata confermata durante le ricerche per l’Atlante, è molto probabile che esistano popolazioni vitali almeno nella zona del Frusinate, poiché questa specie è stata rinvenuta in quella zona, non lontano dal Parco.
Rospo smeraldino: femmina adulta
(foto di: Matteo Di Nicola)
Rospo smeraldino in accoppiamento
(foto di: Matteo Di Nicola)
Rospo smeraldino: Giovane
(foto di: Leonardo Vignoli)
Rospo smeraldino: Distribuzione e Presenza nel Parco
(foto di: Marco Bologna et al.)
Rospo smeraldino: adulto emergente dal rifugio sotterraneo
(foto di: Leonardo Vignoli)