San Donato Val Comino (FR)
Caratteristico borgo medievale sulle rupi carbonatiche del Monte Pizzuto
Il centro abitato si divide in due grossi Rioni: "Il Castello", il più antico, racchiuso nelle mura della rocca ormai inglobate nelle abitazioni, circoscritto da austere porte di accesso; mentre localizzato oltre le mura del castrum, c'è il Rione "Valle".
- Abitanti: Sandonatesi (2192)
- Altitudine: 730 m
Escursioni: Passeggiate alla scoperta del borgo antico: I Rioni - "Gl' Spuort" - Le Chiavi di Volta - Le Edicole Sacre. Il percorso delle fonti.
Emergenze storiche:
La torre medievale a difesa del castrum, il "Castrum Sancti Donati" (il Santuario), il Rione Castello con austere Porte di accesso (Porta Orologio, Arco di San Donato e Porta del Colle), scalinate, vicoli, ripide stradine ricoperte di ciottoli levigati, edicole sacre dedicate alla Madonna ed i caratteristici "sport", passaggi coperti; il Rione Valle con il Duomo dedicato a Santa Maria e San Marcello Papa, la Meridiana in Piazza Carlo Coletti.
Curiosità:
Il centro urbano è caratterizzato da opere in pietra calcarea realizzate dagli scalpellini locali, come gradinate, portali barocchi e fregi decorativi, le chiavi di volta ed i mascheroni sui portali.
Manifestazioni:
Festa patronale di San Donato Vescovo e Martire (6-7 ed 8 agosto), Santa Costanza Martire (ultima domenica di agosto, con tradizionale fiera nei vicoli dei cocci e delle cipolle).
Usi e costumi:
"Estate Sandonatese": Rassegna nazionale di teatro, mostre di arte e pittura; Palio de "La Lotta" l'ultimo sabato di agosto; "Natale Insieme": Il Presepe nei Rioni; Festa Contadina a settembre; Lavorazioni della pietra, del legno e del ferro battuto.
Gastronomia:
Abbuoto (involtini di interiora di agnello), calascioni (panzerotti di pasta sfoglia ripieni di uova e formaggio pecorino) e salsicce a punta di coltello sotto strutto. Pietanze a base di cipolle in onore della festa di Santa Costanza Martire.
San Donato Val Comino
(foto di: Valentino Mastrella, Archivio PNALM)
San Donato Val Comino
(foto di: Valentino Mastrella, Archivio PNALM)